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Il termine sieropositivo desta ancora molti dubbi. Scopriamo insieme cosa significa e cosa comporta esserlo.
Quando si usa la parola sieropositivo, il significato è quello di un soggetto che ha sviluppato degli anticorpi contro l’Hiv e che pur non essendo necessariamente malato può trasmettere il virus.
Si tratta di un termine che spesso può creare confusione e che è quindi importante approfondire al fine di sapere per bene di cosa si parla.
Cosa significa essere sieropositivo all’hiv
Come già accennato, essere sieropositivo significa avere degli anticorpi attivi contro l’hiv. Cosa che comporta la presenza del virus seppur molto spesso in assenza di sintomi.
Chi si trova in questa situazione, quindi, può anche star bene ma dovrà sempre vivere con la consapevolezza di essere portatore di un virus che pertanto può essere trasmesso agli altri.
Un problema che può essere tenuto a bada con le giuste accortezze e tutta una serie di comportamenti preventivi da seguire per non danneggiare il prossimo.
Quanto ai sintomi, spesso si può non averne affatto. Nella maggior parte dei casi, però, si accusano febbre, mal di testa, dolori muscolari e articolari, candidosi orale, rash e debolezza.
Questi possono durare da una a quattro settimane per poi rientrare in modo spontaneo. Tuttavia è bene ricordare che anche dopo la fine della fase in cui si è acuti (e maggiormente contagiosi) il rischio di contagio rimane sempre elevato.
Come si trasmette l’hiv
Andando al come si trasmette questo virus è bene ricordare che i mezzi di contagio sono solitamente sangue e derivati, latte materno, sperma e secrezioni vaginali.
Questi, se a contatto con ferite anche non visibili possono essere infatti portatori del virus andando a contagiare le persone sane.
Quanto alla possibilità di contagio, questa è ai massimi livelli quando il soggetto sieropositivo è nella fase acuta. Una volta sotto terapia farmacologica il rischio di contagio si abbassa sempre di più.
Andiamo invece ad alcuni falsi miti sul come si trasmetterebbe l’hiv.
È importante sapere che il virus non si trasmette con la saliva, il sudore o le lacrime e che non passa dalle stoviglie. Se un soggetto sieropositivo è sotto cura farmacologica e segue le giuste precauzioni può quindi vivere una vita normale anche da un punto di vista sociale.
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